Veritas vincit


Szenenfoto aus dem Film 'Veritas vincit' © May-Film AG, Berlin, Szenenfoto aus dem Film 'Veritas vincit'


Casa produtrice: May-Film AG, Berlin Germania, 1919

Direttore: Joe May
Produttore: Joe May
Scenaggiatore: Ruth Goetz, Richard Hutter
Basato: Joe May, Joe May
Direttore della Fotografia: Max Lutze, Werner Brandes
Architetto-scenografo: Paul Leni, Siegfried Wroblewsky
Costumi: Siegfried Wroblewsky
Interpreti: Mia May [Helena - Ellinor - Komtessa Helene], Magnus Stifter [Decius], Bernhard Goetzke [Inder], Paul Biensfeldt [Digulus], Emil Albes [Flavius], Georg John [Blinder Senator], Wilhelm Diegelmann [Tullulus], Leopold Bauer [Meister Heinrich, der Goldschmied], Olga Engl [Fürstin], Max Gülstorff [Wilddieb], Adolf Klein [Fürst], Joseph Klein [General von der Tanne], Friedrich Kühne [Florian], Max Laurence [Untersuchungsrichter], Max Laurence [Ursula], Hermann Picha [Zauberin in der Sugura], Johannes Riemann [Ritter Lutz von Ehrenfried], Ferry Sikla [Fucius Asinius], Ferry Sikla [Vicomte René de Monmorte], Maria Forescu, Emmy Wyda, Eva May
Categoria: Lungometraggio
Informazioni tecniche: Format: 35 mm, 1:1,33 - Ratio: 1:1,33 - Bianco e Nero,
Sistema sonoro: silent
Prima Presentazione: 4º Aprile 1919 in Berlin

Copie esistenti: Copie di questa pellicula esistono [Archiv: Bundesarchiv - Filmarchiv, Filmmuseum / Münchner Stadtmuseum (München), Gosfilmofond of Russia (Moscow)]

Sinossi (in Tedesco)
Aufwändiger Historienfilm, der in drei gleichnishaften Episoden den immerwährenden Sieg der Wahrheit über die Lüge illustriert.
In den ersten beiden Teilen – die in der Römerzeit bzw. im Mittelalter angesiedelt sind – besiegeln die Figuren durch Unaufrichtigkeiten ihr tragisches Schicksal, doch die neuzeitliche Heldin der letzten Episode lernt aus den Fehlern der Vergangenheit. Mit ihrem mutigen Bekenntnis zur Wahrheit rettet sie ihre Liebe und überwindet alle gesellschaftlichen Vorurteile. (www.filmportal.de)

Riviste (in Tedesco): Kurz nach dem Ersten Weltkrieg dreht Joe May diesen Monumentalfilm nach dem Vorbild von Quo vadis, eine Art deutsches Intolerance: Der »gewaltigste deutsche Film« folgt Hauptdarstellerin Mia May durch Liebestragödien in drei Zeitepochen (Altes Rom, Mittelalter, Neuzeit). Zeitgenössische Anzeigen verkünden stolz: »Massenszenen mit über 1500 Mitwirkenden! Herstellungskosten: Über eine halbe Million Mark!« (www.cinefest.de)


References in Databases
Filmportal.de 25667
The German Early Cinema Database Nr. 36962
IMDb - International Movie Data Base Nr. tt0158326
KinoTV Database Nr. 17290


Last Update of this record 29.03.2019
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